È una parola che ben esprime quel sentimento a metà tra il sonno e la veglia, quel rincorrersi di sensazioni che ancora non sono pensieri ma immagini e frammenti, da cui nasce l’ispirazione. Il sogno che si trasforma in meditazione, la meditazione che trascolora sulla spinta delle emozioni. È in questo procedere vagabondo, per scene – direi per appunti – che si forma il terreno su cui mette radici l’immaginario come un paesaggio fantastico cui approdo per vie del tutto naturali.