La nostalgia è quanto di più lontano esista rispetto al mio modo di essere e di creare. La storia invece è formazione, esempio, analisi, confronto con esperienze già compiute, con traguardi già raggiunti da cui partire per nuove imprese creative. In quest’ottica l’archivio è una never ending story proiettata verso il domani. Un mosaico che si completa e si arricchisce ogni giorno, in cui ogni tessera è realmente essenziale. Più o meno, è così che io “sento” il mio archivio: la raccolta dei capi più significativi – nell’ordine dei seimila pezzi – delle tante collezioni che ho disegnato in trent’anni: il Prêt-à-Porter, l’Alta Moda, l’Uomo, gli accessori… Ogni abito, dicevo, è la tessera di un mosaico. E per ogni abito c’è un perché, una ragione che spiega la sua presenza in archivio. Ragioni emozionali o “tecniche”: un sogno, un ricordo, una suggestione assolutamente fondamentale nel mio immaginario, ma anche una sfumatura di colore ottenuta dopo mille tentativi, la resa speciale di un materiale, una lavorazione particolarmente sofisticata, un taglio eccezionalmente ardito. In questo archivio vive di fatto un cumulo di esperienze che serve per andare avanti, per continuare ad inventare, anche per migliorarsi sempre. E’ la memoria per il futuro.