COMPOSIZIONE E MODA
La composizione nella pratica d’arte
Non ho fatto l’architetto, ma posso affermare con sicurezza che, in questi venticinque anni, ogni mia creazione ha almeno un briciolo – e spesso molto di più – di quanto ho imparato al Politecnico di Milano. In termini di logica, metodo, attitudine progettuale, ma anche in termini di volontà di analisi, di gusto per la sperimentazione, di rigore di intenti.
Certamente, obietterà qualcuno, la moda non è soltanto questo, ma è anche fantasia, intuizione, immaginazione allo stato puro. Anche per me la moda ha due anime, è sentimento e ragione: è quello che vorrei raccontare in questa sede, procedendo per punti ben precisi, fedele ai criteri dell’analisi che proprio qui ho appreso.
La composizione nella moda. Le regole
L’abito come progetto, costruzione e intervento sulle forme
L’abito come espressione di cultura. La moda come conoscenza della realtà, del presente, del passato
L’abito e il progetto come espressione di sé. Il proprio lessico e il proprio panorama ideale come base della creatività
La composizione nella moda. Gli strumenti
Il disegno, il progetto come primo momento
La materia. I trattamenti e le lavorazioni. La tecnologia e la ricerca
Il colore, elemento “intrinseco” al progetto
La composizione della moda. Gli scopi
L’abito come prodotto e come oggetto d’uso. Il senso della realtà
L’abito come ricerca di effetto, come veicolo di sensazioni e mezzo di espressione
La composizione nella moda. Il presente, il futuro
I nuovi valori: libertà, comfort, naturalezza
Il primo valore: il corpo
L’abito come singolo “pezzo” all’interno della collezione
Il principio della sovrapposizione e della stratificazione
La caduta delle barriere tra giorno e sera
Il decoro come scelta personale
Lo stile articolato su livelli diversi e complementari: la prima linea, le “seconde linee”, le linee giovani, le linee sport