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Collezioni —Donna / Prêt-à-Porter

Primavera / Estate — 2001

Cartella Stampa

“Se penso all’Africa, vedo un album di fotografie scattate in bianco e nero e poi scannerizzate… Profili e forme, sensuali perché elementari, provocanti perché nude, voluminose ed opulente ma composte di finti stracci che ho tradotto in nobilissimi materiali: gazaar di seta, shantung cangiante, doppio taffetà, quadrupla organza… perché tutto sia leggero ma al tempo stesso elaborato, come se si piegassero fogli di carta o lembi di juta. I disegni hanno la forza di tatuaggi che sottolineano la figura, sono segnali di seduzione che si mischiano al body painting. I gioielli diventano vestiti, i vestiti sono gioielli che guarniscono il corpo, giungendo alle radici della linea e della decorazione. Con una magia che vibra di inusitate riflessioni…”

Gianfranco Ferré

Dimenticare le fogge consuete, i soliti gesti, le abitudini…

In modo sontuoso e primitivo, purissimo ed eccentrico, le gonne di shantung sembrano coni alla liquirizia su cui arricciature strategiche creano una serie di balze. I vestiti con un breve strascico hanno la semplice regalità e le voluttuose increspature dei “bubuje” senegalesi. Pezzi di ricami a gros-grain, corposi e uniti tutti insieme, si trasformano in abiti sorprendenti. Sete come cartocci a spirale diventano gonne e camicie. Mixage eccentrici di stili, tocchi sublimi di eleganza tribale: lo spolverino di juta e seta con le scarpe di pitone intrecciato dal tacco dipinto a mano, la giacca couture in pied-de-poule di seta sulla gonna a rete sfrangiata e ricoperta di coralli, il tailleur impeccabile con le maniche balloon. Lo stesso capo si può indossare in due modi diversi: la giacca, aperta la lampo sui fianchi, si porta sulle spalle come una sciarpa, oppure, chiusa, è un tailleur perfetto in gabardine di cotone…

Cascate di collane di corallo coprono il seno e scendono sino a formare un microvestito, oppure si intrecciano con stringhe di cuoio. Pietre e coralli disegnano gioielli incorporati ai vestiti con i ricami-filigrana sulle tulle nero. Ancora coralli, ma a frammenti, e perline nere reinventano il tweed per una maglietta trompe-l’oeil – seconda pelle. La paglia lavorata si colora di rosso, l’organza di cotone tagliata al vivo e la pelle di pitone sfrangiata inventano nuvole fitte ma impalpabili di piume che sembrano di marabù…

L’oro si mescola al rosso per dare più nobiltà al colore. Ritornano, insistenti, il bianco – calce, gesso, guscio d’uovo – e il nero che, ancora con il bianco, traccia prints corporali, disegni scaramantici, etno-tattoos. Splende il madras di seta del Madagascar, burgundy, blu notte, oro antico…

Il piede nudo ed elastico si regge sul tacco iperbolico o sprofonda nella scarpa-cuscinetto in raso. Le calze optical sembrano segni guerrieri…

Dinamismo, energia…