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Collezioni —Donna / Prêt-à-Porter

Autunno / Inverno — 1979

Cartella Stampa

L’ispirazione: la metropoli, il suo fascino, il suo movimento, i molteplici impegni che il vivere in essa comporta: la silhouette che vi si muove è morbida, geometricamente rigorosa …

La collezione recupera, perché sempre validi anche in questa nuova immagine, alcuni “pezzi” dell’ultima stagione, mutandone colori e materiali, che diventano così dei “classici” della linea Gianfranco Ferré.

Vengono proposti, in tutti i materiali usati capi che rispondano alle più svariate esigenze ed attitudini: dinamici per gli impegni del giorno, divertenti, diversi, in qualche misura alternativi quelli per le lunghe serate. Così, in pelle, sono presentati blazers, princesses o due pezzi in leggera suède, 3/4, 9/10 e cappotti in montone o nappa riscaldata da fodera imbottita a piumino per il giorno e brevi giacche di pitone per la sera.

Anche in maglia la proposta è ampia: dai cardigans a blazer imbottiti, in angora e misto cachemire, ai tween-set bicolori con collo a cagoule o a sciarpa, dai morbidi abiti indossati con giacconi 9/10 di cachemire e raso trapunta, ai pull-over a grossi patch-work in lamé, rayon e cachemire, agli abiti per la sera in cachemire, flanella e velluto pané. Per il tessuto: tailleurs in lana pettinata da uomo, pesanti e corte giacche a sacchetto, giacconi 7/8 e 9/10 in velours, cappotti a loden, a raglan mono o doppio petto) e classici mantelli a kimono, abiti a tubo in crêpe di lana e  camicie in mussola di lana o grisaglia di vaiella per il giorno; e per la sera bluse in crêpe de chine e raso e completi in ottoman e georgette con corte giacche e gonne voluminose. lnfine anche nella pellicceria capi per i l giorno, quali giacche a 3/4 o 9/10 in castoro, in opossum a pelle intera, in gatto selvatico ultraleggere e impermeabili; giacche a patchwork,  e volpi lavorate a piumino per la sera.

Le linee: la silhouette appare più ridimensionata rispetto al passato e sono  accentuati la linearità e il rigore geometrico, senza perderne la morbidezza, grazie a diverse soluzioni tecniche: dalle spalle alla vita la linea è sottolineata da pinces o tagli a triangolo, per cui nelle giacche e nei cappotti a trapezio si avvolge maggiormente al corpo o vi si gonfia addosso nei giacconi lineari dalle spalle tonde. Le maniche tendono ad assottigliarsi verso il fondo ed i colli sono piccoli, talvolta sostituiti da effetti di incroci verso la nuca. Le gonne diritte si aprono al movimento grazie alla funzione di pieghe diversamente modulate, aperte verso l’orlo, o sul fianco o dietro. Le lunghezze scendono appena sotto il ginocchio.

I colori: grigio – rosso – nero nelle loro sfumature dovute alla peculiarità dei materiali usati, si accostano nei gessati, nei pied-de-coq, nei principe di Galles o nelle più fantasiose disegnature arlecchino.

Gli accessori, tutti disegnati da Gianfranco Ferré: cinture di elastico intrecciato, pochette o sacchette di pelle con profili di canneté, borse di forma geometrica e divertenti buste in tessuto per la sera. Anche per le calzature (realizzate da Guido Pasquali) è rinnovato l’uso del tessuto per la classica decolleté, riproposta anche in pelle stampata, usata pure per i polacchini a tacco alto con interno colorato e per le scarpe da casa alla caviglia, senza tacco. I foulards sono in seta ed in georgette, a disegnatura arlecchino (realizzati dai Paralleli) Calze colorate in lana leggera di Rede. Guanti bicolore. Acconciatura di Lella. Make up di Helena Rubinstein.