• 1960
  • 1961
  • 1962
  • 1963
  • 1964
  • 1965
  • 1966
  • 1967
  • 1968
  • 1969
  • 1970
  • 1970
  • 1971
  • 1972
  • 1973
  • 1974
  • 1975
  • 1976
  • 1977
  • 1978
  • 1979
  • 1980
  • 1980
  • 1981
  • 1982
  • 1983
  • 1984
  • 1985
  • 1986
  • 1987
  • 1988
  • 1989
  • 1990
  • 1990
  • 1991
  • 1992
  • 1993
  • 1994
  • 1995
  • 1996
  • 1997
  • 1998
  • 1999
  • 2000
  • 2000
  • 2001
  • 2002
  • 2003
  • 2004
  • 2005
  • 2006
  • 2007
133

Collezioni —Donna / Alta Moda

Primavera / Estate — 1988

Cartella Stampa

Parlando di impressioni, emozioni, suggestioni, ispirazioni…

“Mi ha mosso la voglia di freschezza, il desiderio dell’enfasi tropicale, letti e declinati secondo i canoni classici dell’ haute couture. Senza censure e fraintendimenti”, dice Gianfranco Ferré. “Il prêt-à-porter, anche quando è lussuoso e ha un taglio sartoriale, rimane prêt-à-porter, quindi più generico e indifferenziato. Mentre l’alta moda risponde soltanto a esigenze particolari, ai momenti di volontà e ai desideri delle donne a cui è destinato”.

Parlando di umori, correnti segrete…

“C’è un tocco di dandismo coloniale, c’è lo scintillio dei colori che fissa immagini alla Josephine Beauharnais. Ci sono le righe bianche e nere, com’ è necessario. Ma anche rosso bouganville e turchese Martinica. Ci sono i tartan spaesati dalla forza del sole delle isole, con righe azzurre e verde acqua”.

Parlando della forma, della linea, del movimento…

“Ho voluto dare un senso di lievità, come se soffiasse una brezza tiepida e ogni tanto un mulinello d’aria vincesse la forza di gravità. Così le gonne si proiettano avanti oppure fanno perno su grandi volant e sulla vita segnata. Ma ricorre anche la silhouette stilizzata di ispirazione maschile: giacca da uomo importante con spacchi sul dorso, però di raso a righe bianche e nere e dal colletto alto a camicia. Giacca da giorno lunga, vagamente marsina, o lunghissima e completamente aperta davanti. Giacca breve e accostata sui fianchi”.

Parlando di tessuti, materia, sostanza che genera la forma…

“Niente georgette, nessuna mollezza, ma stoffe corpose che assumono con naturalezza i volumi suggeriti dal taglio. Tessuti lucidi come il raso di lana e cotone, opachi come i gazar, prestanti come duchesse, shantung di seta, taffetà doppiato di lana e faille. Il piquet per accentuare gli effetti tridimensionali di certe lavorazioni. I tessuti leggeri, che respirano e assecondano i colori infondendo trasparenza al turchese, brillantezza al rosso”.

Parlando di piccole passioni, amori stagionali, dettagli che segnano il tempo…

“Mi è piaciuta l’idea di rendere più sottili i nastri trasformandoli in steli che sorreggono orchidee lussureggianti, enormi fiori dei tropici. Fiori che sbocciano dalle falde della giacca, che si mimetizzano nel disegno scozzese, si frantumano nel pizzo filet bianco. Fiori applicati e ricamati con paillettes. Stampati e trasformati in macramé. Fiori che sbocciano dalle maniche aperte in fondo come un calice”.