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Collezioni —Donna / Accessori

Primavera / Estate — 2000

Cartella Stampa

Collezione Prêt-à-porter

“Il senso del Duemila che vibra in questa collezione non è rivoluzione: è, al contrario, uno spirito che consente di pensare al vestire femminile – e al corpo – con molto sentimento e altrettanto raziocinio, con forme e gesti che appartengono a una cultura acquisita, nobile, ma volutamente semplificata. Il senso “couture” che era un tempo dell’Alta Moda, con i suoi segni essenziali e importanti – un certo Balenciaga, per esempio – appare anacronistico, per quelle costruzioni pesanti e forse troppo corrette, perbene. Mantenere invece gli stessi valori, liberati e vivificati da tecniche e logiche attuali, a parere mio può dare alla figura grazia, allure, bellezza, sensualità. Può permettere una rivoluzione più autentica e sentita. Quella di un nuovo glamour…”.

Gianfranco Ferré

Architetture soffici. A una leggerezza quasi incorporea del tessuto corrisponde una struttura precisissima dell’abito. Come nella camicia-redingote in faille di seta lavato, con tagli che liberano da ogni costrizione: le maniche aderentissime sono tagliate da un piccolo spacco laterale che permette ogni movimento; la spalla a chimono ha un tassello che enfatizza la forma: l’allacciatura è senza bottoni e tutto è tenuto fermo dai cinturini esili come liane che si avvolgono due, tre volte intorno alla figura.

Strutture versatili. La giacca, trattenuta da uno spillone, diventa marsina, gilet, camicia sfoderata con un malizioso godet sul dietro. La gonna diritta si accosta ancora di più verso il fondo, i pantaloni diventano naturalmente sottili. La blusa si trasforma in un semplice sottocollo, o nei polsini amovibili portati anche sul braccio nudo. Di popeline di seta superleggera, ha il colletto – più lungo o più piccolo – che si muove in libertà, fermato appena da un bottone.

Volumi aerei. Organza e tulle chiusi con lacci costruiscono abiti a clessidra trasparenti come paralumi, oppure si gonfiano in gonne quasi a mongolfiera, sostenute da lievi strutture.

Nature civilizzate… Colori profondi e forti, dal marrone al verde scuro, al nero. Colori caldi delle paglie, così leggere che formano cestelli per avvolgere il corpo. Pastelli preziosi che fondono sabbia e pietre: giada, quarzo rosa, pallida acquamarina nei broccati lucenti di seta e nylon.

…e selvagge. Struzzo tagliato al vivo che lascia intravvedere fodere di organza. Pitone che dà ai tessuti un aspetto più croccante.

Giardini reali. I fiori stampati sull’organza. I fili di paglia, l’erba cattiva per il bustier, l’erba tosata per il cardigan. Le foglie (di pelle) per il coprispalle, le ampie gonne a godet fatte di crine e di stecche, il cardigan senza maniche di paillettes e coralli rosa. Scarpe a ciuffi di organza che sembrano annodati sul piede, broccato sfilacciato. Tacco svettante come un chiodo e una parte della tomaia in velluto lavorato. Zeppe di metallo sostenute soltanto da un cinturino preciso alla caviglia. Sandali a fasci di lacci sottili, di taffetà, elastico, color carne. Più sensuali del nudo.